Siccome a noi non piacciono parole “dirette”, diciamo “vendere primavera” invece che “vendere corpo”.
Quindi la prostituta illegale si chiama “la donna che vende primavera”.
Dato che anche in Giappone “vendere primavera” e’ vietato davanti alla legge, il luogo legale e’ stato inventato: SOAP-LAND ma tutti lo chiamano solo SOAP.
SOAP
SOAP e’ una parola inglese che significa “sapone”, ma ricordati che noi pronunciamo molto male: SOOPU.
Pubblicamente SOAP e’ solo un bangno pubblico dove lavorano le massaggiatrici che noi chiamiamo “signorine di sapone”.
SOAP ha tante stanzine con un bagno in cui una “signorina di sapone” da il servizio ai clienti come massaggiatrice.
Dunque SOAP e’ un’attivita ufficiale e “signorina di sapone” e’ un libera professionista.
Nella stanza “signorina di sapone” e un cliente si sono incontrati, si sono innamorati, hanno fatto l’amore e lui le ha regalato qualche soldo per l’affetto. Che problema c’e’?
“signorina di sapone” non ha bisogno di scappare o nascondersi dalla polizia, il governo e il comune possono prendere le tassi per i suoi affari. Fanno girare l’economia.
Molto facile!
Ciao Coco! In Giappone le signorine di sapone sono davvero libere? O sono gestite da qualcun altro?
per il legge le signorine sono libere professioniste ma lavorano come una dipendente del Soap-land.
Ciao Coco, è tutto davvero molto interessante! E’ un po’ quello che succede in italia con i centri massaggi cinesi mi pare di capire.. pero’ in teoria l’attività extra in Italia è fuori legge anche se credo che nessuno vada a dare fastidio!
Se va vietato o no… Siccome immagino che ci sia la storia triste, devo studiarla prima di dire quarche opinione…
Ciao Coco, quella che descrivi relativamente al Giappone è una realtà ben più civile di quella che avrai avuto modo di sfiorare a Genova e che hai immortalato con l’evocativa foto di questo post. In Italia regna un’ipocrisia che non permetterà mai una regolamentazione del mercato della prostituzione che, proprio nei vicoli genovesi, si mostra nei modi più squallidi. Ricordo che un anno fa mi era bastato girare un paio di angoli di troppo per perdermi nei vicoli della città ritrovandomi in un attimo in un vero e proprio bordello che sembra incredibile esistere in pieno centro. Personalmente non giudico nessuno ma tutto ciò tiene in piedi un mondo di illegalità e sfruttamento che dovrebbe far vergognare tutti noi Italiani…
non e’ solo in Italia, ma anche in tutto il mondo dove ci sono i clienti!